Monica GentileDanza Moderna

Monica Gentile si forma alla danza classica e contemporanea.
Inizia i suoi viaggi di ricerca in Australia e poi a Bali dove effettua una ricerca sul campo sulle danze e il teatro balinese.
Si laurea presso il DAMS di Bologna continuando gli studi di danza contemporanea in Italia e Germania diplomandosi anche come insegnante di Hatha Yoga. Nel 2013 vince una residenza presso il Pim Off, Milano, con MINIMAL DANCE, presentando il lavoro durante Palco Aperto. Danza nello spettacolo “Impressions d’Afriques” con la compagnia MK, come risultato finale del progetto “Invenzioni”, della Biennale College Danza di Venezia, con la direzione artistica di Virgilio Sieni. Proprio con Virgilio Sieni e Anna Alberarelli inizia nel 2006 le sue esperienze professionali, e in seguito con Francesca Burzacchini e con Cristina Rizzo nasce il gruppo di ricerca CANI.
Con il solo Minimal Dance vince una residenza presso il Pim OFF di Milano e presenta il lavoro anche al Festival di Santarcangelo nell’ambito della Piattaforma della danza balinese.
Nel 2013 inizia la sua ricerca sul mondo pastorale trascorrendo un periodo sulle Dolomiti come pastora di mucche.

Shepherd
Mi chiamo Monica Gentile e nel 2013 ho trascorso due mesi sulle Alpi svizzere, a 2800m d’altitudine, lavorando come pastora con 250 capre. Nel 2015 ho ripetuto l’esperienza sulle Dolomiti italiane con un centinaio di mucche. Il lavoro consisteva nello svegliarsi ogni mattina all’alba e camminare tutto il giorno per cercare e contare gli animali. La gestione del gregge consisteva nel saper comunicare alle bestie direzionandole e delimitandole spazialmente con l’uso del corpo e della voce, in questo lavoro ho trovato comunanze con il danzare, con il relazionarsi attivamente allo spazio. Ho vissuto una dimensione spaziale e temporale in modo dilatato, ho aperto il mio sguardo. L’ambiente alpino mi affascina per gli spazi immensi, le montagne,il senso fisico di ascensione, i fulmini, gli echi, le campane del gregge e delle mandrie.

La pastorizia è un mondo che appartiene alla cultura del passato, ma che continua a portare con sé un valore e un impatto sociale. Mi riferisco a valori come la semplicità e la durezza della vita contadina. Mi interessa dimostrare il senso di appartenenza ad un passato arcaico dove la pastorizia nasce, come giudizio sulla lontananza che abbiamo dalla natura. 

Il corpo e il movimento, caratterizzati da solidità e gravità, definiscono un ambiente meteorologico e spaziale. Evocando l’esperienza da me vissuta in prima persona, lascio che il corpo si possa trasformare incarnando qualità animali. Si tratta dell’animale del pastore, che appartiene al gregge o alla mandria, come l’uomo l’animale talvolta si deve rassegnare a dover stare sotto la pioggia.

L’immagine del pastore incarnata e agita dal secondo interprete, la sua peculiarità è data dalla sua presenza e dal suo stare sulla scena. Due figure e due volti che hanno vissuto un esperienza simile, il ritratto dell’ esistenza, relazione fra uomo e animale, definita da un ambiente il quale viene evocato dalla presenza degli interpreti e anche dal suono.

La visione di questo lavoro quindi è un ritratto a due volti, come uno schizzo su carta, i connotati dei due interpreti vengono sfumati e prendono forma volti e corpi ibridi.

Shepherd
coreografia di Monica Gentile
con Monica Gentile e Tobias Giezendanner
musica di Clément Destephen
con il sostegno di Marche Teatro e AMAT